Per ottenere dei reali miglioramenti bisogna optare per le OSRAM COOL BLUE o le PHILIPS BLUE VISION in quanto sono le uniche lampade "effetto Xenon" che filtrano la componente blu tramite un filtro dicroico. Ovvero sul bulbo è depositato un substrato metallico che trattiene la componente "calda" della luce rilasciando solo quella che vira verso il bianco ghiaccio. Se guardate infatti i bulbi della miriade di lampade che si trovano nei vari supermercati & co. noterete come il bulbo sia blu acceso, questo perchè adottano un vetro colorato invece di un filtro dicroico.
Capirete bene che così facendo oltre a modificare il colore della luce la attenuate anche. Esempio le gelatine colorate che si applicano ai fari per uso teatrale: sono costituiti da una lampada alogena "bianca", dove, per cambiare colore, si mette davanti una gelatina colorata (polimero resistente alla alte temperature) attenuando però notevolmente la potenza.
Tornando alle lampade citate sopra all'esame visivo risultano trasparenti con un leggero riflesso indaco / celeste che indica l'impiego del filtro dicroico. Unico Neo il prezzo, infatti una coppia di queste H7 costano mediamente 40 euro con punte che sfiorano i 50, praticamente come un kit Xeno. A conti fatti conviene lasciare la lampada originale, che sarà sì "giallastra" al confronto ma, luxometro alla mano, fà sicuramente più luce. Poi come ha ricordato giustamente da qualcuno, dell'abbagliante se ne fà un uso talmente esiguo che viene meno anche la necesità estetica di uniformare i colori delle due lampade.
Per chi non fosse ancora convinto vi ricordo che la magia non esiste; cioè prese due H7 55W non esiste al mondo che da una si riesca a tirare fuori fino al "50% in più di luminosità", bisogna appunto cambiare tecnologia, adottando le lampade H.I.D. (Xeno). Sono tutte fantasie del marketing per attirare potenziali clienti.
Molte volte infatti si parla di aumento della luminosità intesa come luce più chiara (più azzurra) e non di lumen che è il vero parametro per stabilire se una lampada fà più luce di un'altra.
Anche la scritta "xenon filled" è un'altro specchietto per le allodole, infatti le lampade alogene si chiamano così perchè all'interno del bulbo c'è un gas appartente al VII gruppo della tavola di Mendel, detti infatti alogeni, generalmente viene impiegato lo Iodio. Questo perchè il filamento di tungsteno viene portatato ad una temperatura più alta di una normale lampada ad incadescenza emettendo una luce più bianca, al tempo stesso il tungsteno eroso dal passaggio degli elettroni comincia ad evaporare (avete presente la polverina nera sul vetro delle lampade fulminate) ed è quì che entra in gioco lo Iodio che reagisce con i vapori di tungsteno riportandoli sul filamento, continuando il ciclo all'infinito.
Inoltre viene impiegato il quarzo in luogo del vetro (ecco perchè non bisogna toccarlo con le mani nude) in quanto deve resistere alle maggiori temperature sviluppate. Tutto questo per dirvi che l'alogena ha già raggiunto i limiti teorici e non è suscettibile di ulteriori miglioramenti, quindi tutte le dichiarazioni dei vari produttori prendeteli molto col beneficio d'inventario e sopratutto non buttate via i soldi illudendovi delle promesse dei produttori.