Esperimento con impianto a idrogeno
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Esperimento con impianto a idrogeno
Dopo aver visto qualche video sugli impianti HHO che installano sulle auto, mi sono incuriosito e ho cominciato a fare qualche ricerca in internet. Volendo vedere di persona il procedimento ho preso un barattolo trasparente, ci ho versato dell'acqua di rubinetto, qualche cucchiaio di bicaronato di sodio che si trova nei supermercati e mescolato un po'; poi ho preso 2 rondelle che ho trovato a casa, ci ho collegato un filo per ciascuna e li ho attaccati rispettivamente al polo positivo e negativo di una batteria. Ed ecco la magia: dalla rondella collegata al polo negativo si libera idrogeno e da quella collegata a quello positivo si libera ossigeno.
Quindi ho studiato a un modo per adattarlo allo scooter. Vi risparmio i vari tentativi e giungo subito al dunque.
Dopo varie prove ho preso dei raccordi idraulici che ho trovato a casa (sarebbero più indicati dei tubi in PVC con elevata resistenza, perché l'acqua tende a scaldare), due vecchie forchette in acciaio inox (tutti gli altri materiali si ossidano in un baleno) piegate, separate dalla colla a caldo, e collegate ognuna a un cavo ( più è spesso meglio è) che esce dal tappo del tubo; nel tappo ho fatto anche un buco al quale ho collegato una pompetta che andrà fino alla scatola del filtro di aspirazione.
Ho sigillato bene il tutto con del silicone, nella pompetta ho inserito una valvola di ritegno/non ritorno per gas o acquario: ho usato una valvola regolabile manualmente perché quelle automatiche non si aprivano per la poca pressione generata.
Ho cercato un posto dove poter inserire il tutto e l'ho trovato nella carena anteriore, che oltretutto consentiva anche di sfreddare l'acqua. poi ho fatto passare la pompetta all'interno delle carene fino allla scatola del filtro dell'aria, al quale ho fatto un foro e inserito la pompetta in un innesto per rubinetti filettato e sigillato con il silicone.
Il modo migliore per collegarlo all'impianto elettrico, se non sbaglio, sarebbe quello di trovare un cavo sotto chiave, sollegarci un relè e poi arrivare alla "cella" (che più che cella sembra una molotov)... ma io purtroppo non essendo bravo a maneggiare impianti elettrici, l'ho spartanamente collegato ai cavi dell'abbagliante, scollegando la lampadina (sarebbe dovuto essere un ripiego momentaneo ma poi è rimasto per più di un anno). Nel Majesty 250 se si accende l'abbagliante si spegne l'anabbagliante, così ho trovato un modo di far bloccare a metà il tasto del devioluci consentendomi di azionare entrambi: in questo modo potevo attivare e disattivare "l'impianto" a piacimento.
Come mi sono regolato per non assorbire troppa energia dallo statore?
Il principio è semplice: la corrente viene trasmessa nell'acqua dall'elettrolita, ovvero il bicarbonato di sodio, nel mio caso; maggiore è la quantità di elettrolita nell'acqua, maggiore sarà l'energia assorbita e gas prodotto. Esistono altri elettroliti migliori del bicarbonato, che a lungo andare renderà l'acqua marroncina, e sono soda caustica e (il migliore secondo alcuni che scrivono internet) idrossido di potassio.
Quindi, una volta collegato il tutto, messo in moto lo scooter, collego il tester ai poli della batteria e misuro: 14.1 V. Attivo la cella e misuro l'assorbimento, poi poco a poco aggiungo acqua con bicarbonato già sciolto e faccio altre prove. Premetto che per limitare l'assorbimento generale ho cambiato le classiche lampadine di stop, e posizione con quelle a led, e anabbagliante allo xenon, risparmiando un bel po' di corrente.
Dopo decine di prove sono riuscito a raggiungere un valore stabile che con cella e le luci accese stazionasse intorno ai 13.7 V, non sono andato oltre per non rischiare di sovraccaricare statore e regolatore di tensione.
IMPRESSIONI
CI tendo a sottolineare che non sono uno scenziato o un meccanico, perciò i miei non sono dati da prendere come riferimento ma solo impressioni personali.
In primis dopo qualche momento dall'accensione della cella, il minimo saliva di giri e sembrava più regolare. L'odore del fumo era meno fastidioso.
In velocità massima ha guadagnato forse 5 km/h, ma poca roba (ma dipende anche dalla trasmissone finale). La mia impressione è che ci siano stati dei notevoli miglioramenti in progressione, sopratutto a basi giri. A velocità di crocera, per raggiungere i 90/100 km/h, aprivo meno il gas.
Ho provato più volte a smagrire la carburazione abbassando lo spillo del carburatore, ma risultava sempre troppo magra e oltre agli scoppiettii il motore girava male. Con l'impianto attivo, abbassando lo spillo non scoppiettava e il motore girava benissimo, la candela inoltre era di una marroncino chiaro confortante. Inutile dire che questa modifica allo spilo mi ha permesso di passare dai 24/25 km al litro ai 29/30km al litro. L'ho tenuto per più di un anno ed è sempre andato bene, fino a vendere poi lo scooter e passare al Silver Wing 400.
Tutte queste prove sono state effettuate su un motore a carburatore, non so come reagirebbe un motore a iniezione, infatti lascio le ipotesi o i fatti a chi è più competente di me, io sono un profano che si è limitato a fare un esperimento divertente...
C'è da sottolineare inoltre che con il mio sistema il motore respirava sia idrogeno che maggior ossigeno. in un motore a iniezione questo forse potrebbe essere controproducente, e ho pensato a una possibile soluzione,per far respirare solo idrogeno ed espellere all'esterno l'ossigeno, rigorosamente artigianale ovviamente
Spero di non avervi annoiato troppo
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Re: Esperimeno con impianto a idrogeno
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Re: Esperimeno con impianto a idrogeno
Il consumo dell'acqua dipende da quanto idrogeno e ossigeno si scinde, quindi direttamente proporzionale all'assorbimento elettrico.
In un anno di utilizzo ho solo rabbocato, non ho mai cambiato l'acqua. Sarebbe consigliata acqua deionizzata, è più pulita.
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Re: Esperimeno con impianto a idrogeno
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Re: Esperimeno con impianto a idrogeno
Viaggiatori, navigatori, internauti o qual si voglia essere, il nostro compito è quello di portare al prossimo la nostra conoscenza e acquisire la loro. E' con questi idealismi che la specie umana si è, e continua ad evolversi.
Non so dove andremo, ma so che niente ci può trattene. Forse sarà anche pericoloso........ Ma voglio farlo ancora!!!
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Re: Esperimeno con impianto a idrogeno
Sono d'accordo sul fatto che lo sviluppo in questi anni è stato sicuramente ostacolato da molte parti. Se non ricordo male, tuttavia, nel Regno Unito, la Suzuki ha fornito 4 scooter a idrogeno alla polizia (qualcuno mi corregga se sbaglio) e magari potrebbe essere un inizio.
Il meccanismo di funzionamento è abbastanza semplice e ci tenevo a rendervi partecipi proprio perché so che in questo forum ci sono persone molto in gamba e creative che con il loro impegno e la loro esperienza magari riusciranno a creare qualcosa di più sicuro e meglio strutturato del mio prototipo, o perlomeno testare se su un mezzo a iniezione è effettivamente conveniente riguardo a consumi, prestazioni, etc...
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Re: Esperimento con impianto a idrogeno
Dopo due anni nei quali avevo deciso di non montare il kit idrogeno al Silver, la curiosità ha avuto la meglio e in questi due giorni ne ho fatto uno semi provvisorio (dal momento che non sono a casa mia) per sperimentare.
In sostanza è lo stesso principio descritto nel primo post, quindi non ripeto, con la differenza che questa volta ho aggiunto un interruttore sistemato nel portaoggetti destro, e una "vaschetta" che funge come valvola di non ritorno. Al posto delle forchette, 2 piastre in acciaio inox.
- Interruttore. Mi sono collegato al circuito degli anabbaglianti, sdoppiamento il cavo con 2 fastom perché ho i fari allo xeno. Ho collegato il negativo direttamente alla cella mentre il positivo l'ho collegato all'interruttore che poi è andato alla cella.
- Vaschetta di non ritorno. Questa vaschetta serve per smorzare un eventuale ritorno di fiamma, il quale si fermerebbe nella vaschetta e non arriverebbe nella cella idrogeno. La vaschetta va riempita all'incirca a metà; la pompetta che arriva dalla cella e che trasporta il gas va immersa fino in fondo (consiglio di tagliare la pompetta in modo obliquo per evitare una possibile otturazione); il gas fuoriesce dall'acqua ed entrerà nella seconda pompetta (che andrà inserita appena nel tappo) che andrà direttamente all'aspirazione dell'Airbox.
Ho collegato la pompetta nell'ingresso dell' Airbox nel quale era collegato il riciclo dei vapori/fumi. Poi nastrato tutto.
Le piastre sono state distanziate con dei pezzi di cannuccia riempiti di Millechiodi, che ho usato anche per isolare i cavi. Ma secondo me non è la migliore da usare a bagno d'acqua, ma non avevo silicone a portata di mano.
Impressioni.
Premetto che ho fatto solo 60 km circa oggi quindi non posso ancora esprimermi sul consumo. Per quanto riguarda le prestazioni, sembra leggermente più allegro soprattutto a bassi giri, forse dove il rapporto aria/idrogeno è maggiormente a favore dell'idrogeno, considerando che all'accelerare non corrisponde un aumento di idrogeno prodotto. Non so se è un effetto placebo o è reale visto che con variatore Malossi e rulli 18 è già abbastanza reattivo, per ora è la mia sensazione.
Intanto farò qualche pieno e poi vi aggiornerò sui consumi.
Metto qualche foto
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