terremoto in Jap e produzione
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Re: terremoto in Jap e produzione
Stop produttivi. Anche nel settore automobilistico la situazione è grave. Quasi tutti i costruttori hanno interrotto la produzione domestica per danni subiti direttamente o dai fornitori, o ancora perché ci sono problemi ai trasporti e alla fornitura di corrente elettrica. Più colpite le Case che producono nella prefettura di Miyagi, in particolare Toyota, Honda e Nissan. Per il momento non è possibile sapere con esattezza l'impatto del terremoto sulle consegne in Europa, ma si può avere un'idea della situazione in base alle informazioni fornite dalle Case.
Toyota. Sospesa la produzione in tutti gli impianti giapponesi della Toyota e in quelli dei fornitori: nei soli tre giorni di stop fra giovedì e domenica, si sono perse 40.000 unità, dato che circa il 45% delle Toyota prodotte nel mondo nasce in patria. Particolarmente colpiti i siti produttivi della Yaris (non nella versione europea, che è prodotta in Francia) e delle Scion xD e xB.
Nissan. Fermi anche gli impianti giapponesi della Nissan, molti dei quali hanno subito danni: Iwaki, Tochigi, Yokohama, Oppama, Zama, Honmoku. Circa 1.500 impiegati non hanno potuto fare ritorno a casa venerdì sera e hanno trascorso la notte nelle fabbriche. Anche le aziende affiliate Nissan Shatai e Nissan Kohki che producono motori nei dintorni di Tokyo sono state danneggiate. Inoltre, 1.300 veicoli della Nissan e dell'Infiniti, pronti all'esportazione negli Stati Uniti, sono stati colpiti dallo tsunami che ha investito il porto di Hitachi, così come un migliaio di quelli parcheggiati nel centro di stoccaggio di Miyagi.
Honda. Pure la Honda ha sospeso le operazioni e le fabbriche della prefettura di Tochigi (a nord di Tokyo) resteranno ferme fino almeno al 20 marzo: "La Honda, in base a quanto chiesto dal ministro dell'Economia, farà la sua parte per la conservazione dell'energia elettrica dando priorità alle zone colpite dal terremoto".
Mitsubishi, Subaru, Suzuki, Mazda. Meno grigia la situazione per la Mitsubishi, i cui tre impianti produttivi sono situati nella zona centrale e meridionale del Paese: "Nessuna delle nostre fabbriche è stata colpita dal terremoto di Tohoku, ma alcuni fornitori sono stati danneggiati", si legge in una nota ufficiale. Hanno fermato la produzione in via precauzionale - e per non pesare sulla fornitura di energia elettrica - anche la Subaru, la Suzuki e la Mazda, la cui produzione avviene essenzialmente nel Sud del Paese.
Solidarietà. La Mazda, che come dicevamo non è stata colpita direttamente dal terremoto, ha già stanziato 30 milioni di yen (più di 250 mila euro) per i soccorsi e ha lanciato uno dei messaggi di solidarietà più accorati. La nota diffusa il 14 marzo non lascia spazio ai classici toni "asettici" da comunicato stampa: "Esprimiamo le nostre sincere condoglianze a coloro che sono stati colpiti dal terremoto, speriamo che siate tutti in grado di prendervi cura di voi e delle vostre famiglie e preghiamo per la pronta guarigione della regione tutta".
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Re: terremoto in Jap e produzione
A ciò che mi risulta la produzione, nello specifico di veicoli, è solo interrotta temporaneamente (fonti lavorative dirette) per consentire agli operatori di potersi occupare di eventuali familiari e più in generale dei connazionali che ne avessero bisogno.
Consentitemi di significarvi, qualora già non lo sapeste, un fatto che a mio modesto avviso la dice lunga su quel popolo: nella loro lingua l'avverbio NO non è, come si può dire, previsto? Traducibile?
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Re: terremoto in Jap e produzione
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Re: terremoto in Jap e produzione
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Re: terremoto in Jap e produzione
orfeus2008 ha scritto:sicuramente abbiamo molto da imparare da loro,un grande popolo che non si piange mai addosso anche nei momenti più difficili!
hai proprio ragione caro amico ti quoto al 100%
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Re: terremoto in Jap e produzione
sardino ha scritto:Ho lavorato diversi anni in Giappone ed ho un profondo rispetto per il suo popolo e la cultura intrinseca che gli appartiene. Ho diversi Amici fra quelle genti e vi posso assicurare che se qualcosa è possibile fare per scongiurare danni ad altre popolazioni sarà fatto: a qualsiasi costo
A ciò che mi risulta la produzione, nello specifico di veicoli, è solo interrotta temporaneamente (fonti lavorative dirette) per consentire agli operatori di potersi occupare di eventuali familiari e più in generale dei connazionali che ne avessero bisogno.Consentitemi di significarvi, qualora già non lo sapeste, un fatto che a mio modesto avviso la dice lunga su quel popolo: nella loro lingua l'avverbio NO non è, come si può dire, previsto? Traducibile?
Popolo e cultura uniche da cui abbiamo imparato alcune, poche, cose e che continuano ad insegnare (concordo col buon Sardino sul rispetto verso di loro)
E' la 3° potenza mondiale economica.......tiene da conto anche certi aspetti, sfumature (se vogliamo definirle così)....noi......bah lasciamo stare.
Verissimo quanto dici e ciò si rifà al passaggio "se qualcosa è possibile fare per scongiurare danni ad altre popolazioni sarà fatto: a qualsiasi costo" un aspetto che la dice lunga sul modo di fare e pensare di quel popolo che non si abbandona alla firma dell'ottimo Sardino "occhio per occhio.....e piano piano il mondo diventa cieco).
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Re: terremoto in Jap e produzione
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Re: terremoto in Jap e produzione
sino a fine aprile, questo vuol dire nessuna altro veicolo prodotto.
Le infrastrutture non vanno, e comunque quelle che fungono o che riprenderanno a fungere
hanno priorità diverse che l'export.
Ora il pericolo più grande è l'allargamento della "zona" radioattiva.
Il premier Naoto Kan ha esortato tutti coloro che vivono tra i 20 e i 30 chilometri di rimanere al chiuso,
perché vicino al reattore numero 3 è stata accertata una radiazione di 400 volte superiore a quella a cui
può essere esposta una persona in modo sicuro in un anno; "e il pericolo di ulteriori perdite è in aumento",
ha ammesso Kan.
Anche a Tokyo è stato evidenziato un livello di radiazioni superiore alla norma, ma le autorità sostengono
che non ci sia pericolo per la salute umana e comunque nel corso della giornata il livello è sceso.
- sardino
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Re: terremoto in Jap e produzione
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Re: terremoto in Jap e produzione
sardino ha scritto:Non vorrei sembrarvi sciocco, o peggio presuntuoso o forse, ancora, no sò neanche cosa, ma una domanda mi dà come un cerchio alla testa e mi stringe il cuore in queste ore: Ma Noi cosa ci stiamo a fare qui? Non dovremmo essere altrove a dare una mano?
Con andare altrove a dare una mano, intendi in Giappone?
Io direi che hanno bisogno di una mano più ad Haiti che in Giappone. Non dimentichiamoci dei più poveri, in fin dei conti il Giappone è un paese ricco e ha un'infinità di possibilità di riprendersi in breve tempo, rispetto ad Haiti che sta ancora in condizioni disastrose.
Sono d'accordo con tutti voi sulle considerazioni sul popolo giapponese, del resto l'ho espresso io per primo e ne sono convinto, però non dimentichiamoci anche che i Giapponesi hanno la testa dura e in alcuni casi se ne fregano di tutto e di tutti.
Non si sono posti il problema del nucleare nei confronti degli altri paesi (ora lo devono affrontare per forza) e poi sono quelli che danno ancora la caccia alle balene e stanno portando una specie in via di estinzione, nonostante il resto del mondo li condanni.
Quindi diamo anche una botta alla botte